Informazioni tecniche
Un Lago dal fascino immutato
Ambiente, paesaggio, fauna, archeologia, cultura. Il Lago Pusiano offre mille sfaccettature attrattive, in grado di colpire bambini, adulti, famiglie, comitive di turisti, giovani in cerca di una giornata di relax. Inserito nel SIC – Sito di Importanza Comunitaria – gestito dal Parco Regionale della Valle del Lambro, il Lago Pusiano tocca sette Comuni delle Province di Como e Lecco.
Di particolare rilevanza l’inquadramento biologico per la varietà e la ricchezza di una fauna che è tornata a popolare il Lago grazie all’opera di riqualificazione attuata da Egirent. Di estrema importanza anche i valori archeologici del territorio, con edifici storici da visitare per la loro complessità realizzativa e per l’importanza avuta nel corso dei secoli passati per le popolazioni locali e per gli aspetti evolutivi della realtà sociale lombarda e nazionale.
Cosa vedere al Lago Pusiano
Lago Pusiano: natura, ambiente e cultura
Il Lambrone: l'immissario del Lago Pusiano
Il Lambrone è l’immissario del Lago Pusiano. Creato artificialmente nel 1845 per far fronte a problemi di piena e acque paludose, rappresenta il tratto di Lambro che sfocia nel Lago all’altezza del Comune di Erba. In passato l’accumulo di detriti comportava, dopo abbondanti periodi di piogge, l’ingrossamento del fiume e il conseguente straripamento del corso d’acqua con conseguenze negative per l’intera zona circostante.
Nel 1845, sotto la denominazione austriaca, l’opera di incanalamento ha permesso di regolamentare il flusso d’acqua. La foce del Lambrone, caratterizzata da un estuario, è meta domenicale di numerosi turisti e offre una rilassante passeggiata lungo le rive del corso d’acqua. Di massima comodità la possibilità di posteggiare la macchina in via Libertà ad Erba in prossimità del Centro sportivo Lambrone (via Libertà 1), da lì si imbocca il sentiero pianeggiante che conduce verso il Lago Pusiano fiancheggiando il corso dell’acqua. Egirent ha eseguito un accurato lavoro di pulizia dei terreni presenti a ridosso del sentiero, offrendo un’ulteriore occasione di riposo e divertimento a portata di tutti.
Il Lambro: emissario del Lago
Il Lambro è un fiume della Lombardia lungo 130 km, immissario del Lago di Pusiano con la denominazione di Lambrone ed emissario del bacino lacustre, regolato nella sua portata dal Cavo Diotti. Prima ancora che grazie alla forza motrice delle sue acque il Lambro diventasse l'asse principale della protoindustrializzazione briantea, quando le sue funzioni erano soprattutto irrigue, il lago di Pusiano fu già destinato a regolarne il flusso.
A beneficiare dell'irrigazione erano soprattutto i fondi della basilica di San Giovanni Battista a Monza e i canonici imposero la costruzione della marmorea "soglia di San Giovanni", uno sfioratore mobile che controllava con precisione la quantità d'acqua rilasciate dal lago. Pur di modesta profondità, il lago di Pusiano, anche nei periodi di secca era comunque un serbatoio d'acqua dalle considerevoli potenzialità e fu così che un possidente e uomo d'affari milanese, l'avvocato Luigi Diotti, pensò di sfruttare la risorsa. Un affare molto simile gli era riuscito qualche anno prima sull'Olona.
Si trattava di dare al lago un emissario a livello inferiore, scavandone uno artificiale con un breve tratto sotterraneo che sfociasse a una quota più bassa. Si accordò nel 1793 con il proprietario del lago, il marchese Antonio Mollo, con l'intesa del carico delle spese e di una spartizione alla pari degli utili.
Il Cavo Diotti: il sistema di regolazione del Lago
Il Cavo Diotti è una speciale opera idraulica che fin dall’inizio del secolo XIX regola la piena del lago di Pusiano e la portata emissiva del fiume Lambro. Il manufatto, situato nel comune di Merone in provincia di Como, è composto da un primo tratto di canale a cielo libero, un edificio contenente le opere di regolazione ed infine un canale interrato.
Il Cavo Diotti è dal 1812 l'unico sistema di regolazione del lago di Pusiano. Questo comporta che, nel caso di particolari eventi meteorologici, il Cavo Diotti possa essere chiuso per diminuire la portata del fiume Lambro già ingrossato dai suoi affluenti per poi riaprire lo scarico della diga quando nel fiume Lambro è passata l'ondata di piena.
Per maggiori informazioni visita il sito www.cavodiotti.it
Isola dei Cipressi: una perla della natura in mezzo alle acque
L'Isola dei Cipressi è una piccola isola situata nel Lago di Pusiano, ben visibile dalla riva di Pusiano ed Eupilio. In passato è stata abitata, fra gli altri, dal viceré d'Italia Eugène de Beauharnais. Oggi l’intera superficie è di proprietà di una famiglia milanese che tuttora la abita e provvede alla sua manutenzione.
La famiglia ha negli anni dimostrato una grande passione per gli animali, e oltre ad aver contribuito al ripopolamento della fauna del lago con aironi, pavoni e cigni, ha costituito una sorta di piccolo zoo privato sull'isola, all'interno del quale spicca un gruppo di wallaby.
A bordo della Motonave Enigma è possibile raggiungere e sbarcare sull'Isola dei Cipressi solo in occasione di eventi privati. Non è previsto lo sbarco sull'Isola dei Cipressi in altre circostanze. La Motonave Enigma effettua transfer dalla costa all'Isola dei Cipressi previo accordo con la proprietà dell'Isola.
Per maggiori informazioni e per eventuali accordi con la proprietà, è possibile visitare il sito www.isoladeicipressi.com
La Cava di Pusiano: il fascino nella montagna
La cava di Pusiano è stata inaugurata nel 2004 e rappresenta uno dei luoghi più affascinanti situati a ridosso del Lago, immerso nella montagna e già sede di eventi di rilevanza internazionale. Situata in via Trento a Pusiano, la cava rappresenta il punto d’arrivo di un percorso avviato all’inizio del secolo scorso quando l’attività estrattiva protrattasi per lungo tempo ha permesso di ricavare nel fianco della montagna un enorme spazio aperto del volume di un milione di metri cubi accessibile solo mediante due gallerie scavate nella roccia. Sito minerario esaurito riavuto dal Comune di Pusiano, la Cava si è progressivamente convertita a suggestivo contenitore di numerosi eventi musicali, teatrali, culturali e di intrattenimento.
Grazie alla particolarità del luogo ed all'ottima acustica, le varie attività programmate hanno riscosso un successo tale da divulgarne la fama in molte parti del mondo. La natura ha poi reso unico questo luogo, rendendolo per la prima volta accessibile al pubblico nel settembre del 2004 con un grande evento di elevato livello artistico come il concerto di musica sinfonica dell'Orchestra "Città di Grosseto".
Le montagne: un mondo da guardare col naso all'insù
Il Lago Pusiano è delimitato a sud da basse colline di origine morenica ed a nord dalle pendici del Cornizzolo, montagna delle Prealpi Luganesi che nel suo punto più alto raggiunge i 1.241 metri sul livello del mare. Nota in particolar modo agli appassionati di deltaplano e parapendio in quanto ottimo punto di lancio, nelle giornate limpide offre una splendida vista su tutto il territorio brianzolo. Per una gita a piedi, l’auto può essere lasciata in località Alpe Carella per poi affrontare i circa 600 metri di dislivello necessari per giungere in vetta.
Dal Comune di Erba è invece possibile avviarsi verso il Buco del Piombo, imponente grotta giurassica riconosciuta nel 2007 da Regione Lombardia quale Sito di interesse archeologico e ambientale, di estremo rilievo dal punto di vista geologico. L’imponente caverna, scavata quasi totalmente nella Maiolica, si mostra con un ingresso maestoso (45 metri di altezza, 38 metri di larghezza) e cela un labirinto di cunicoli ancora in parte inesplorati che si estendono per quasi 400 metri. Per arrivare al Buco del piombo, sono possibili due itinerari.Il primo prende il via da Piazza G.B. della Salle, frazione di Crevenna (Erba), dove è possibile lasciare l’auto ed imboccare la via asfaltata Buco del Piombo da cui seguire poi le indicazioni “Buco del Piombo”.
Dopo aver raggiunto la Cascina Mirabello (mediante la strada asfaltata) e aver percorso una mulattiera selciata si oltrepassa la trattoria Alpina e poi la Cascina Zoccolo. Una lunga scalinata, composta da 150 gradini di altezza diseguale, conducono all’ingresso della grotta dopo un’oretta di cammino. La seconda possibilità, più breve ma più impegnativa rispetto alla precedente, prende il via ancora da Piazza G.B. della Salle, si snoda per un sentiero che parte da via dei Castani (Trattoria Cà Nova) e prosegue sino all’ingresso della grotta.
La cultura: Giuseppe Parini e Giovanni Segantini
Due artisti segnano la storia del Lago Pusiano: Giuseppe Parini, da cui prende una parte del nome il Comune natale di Bosisio Parini, e Giovanni Segantini, che soggiornò a lungo sulla sponda opposta del Lago Pusiano, realizzando qui 300 delle sue 800 opere pittoriche. Artisti di cui ancora oggi è possibile trovare importanti e tangibili tracce in percorsi appositi studiati sul territorio per conservare la ricchezza culturale dei secoli passati. Giuseppe Parini nasce a Bosisio il 23 maggio 1729, da Angela Maria Carpani e Francesco Maria Parino, piccolo commerciante di seta.
La sua vena letteraria emerge ben presto: ha appena 23 anni quando pubblica il celebre volumetto di versi Ripano Eupilino, nome criptico giocato sul duplice anagramma di Parino ed Eupili. I suoi versi piacciano e gli permettono di entrare all’Accademia dei Trasformati, dove ha la possibilità di formarsi e di crescere a stretto contatto con importanti personaggi del tempo. Rapidamente acquisisce ruoli di rilievo nel campo della letteratura non solo lombarda ma nazionale, le idee illuministe di provenienza francese gli permettono di elaborare e sperimentare, scrivendo sempre con guardo critico nei confronti della società contemporanea. Morì a Milano nel 1799 ma il suo contatto con la Casa natale rimase per tutta la sua vita.
Ed è qui che, oggi, è possibile visitare la Casa-museo del Parini, aperta al pubblico dal 1961 con l'obiettivo di mostrare l'adolescenza del giovane scrittore, gli usi e i costumi dell'epoca. Giovanni Segantini, nato il 15 gennaio 1858 ad Arco di Trento, arrivò in Brianza dopo aver studiato all'Accademia di Brera. Indole ribelle, sul Lago Pusiano la sua vita cambiò per sempre: l'incontro con Bice e la vita in sua compagnia proprio a Pusiano in via Madonna della Neve gli regalò la gioia dei figli Gottardo, Alberto e Bianca. Nel 1882 si spostò a Carella (Eupilio) forse per allontanarsi dalla morsa dei creditori.
Ma in quegli anni il padre del divisionismo italiano realizzò quasi 300 delle sue 800 opere complessive, incentrate in particolare su nature morte, animali, ritratti di gente comune e contadini a rappresentare la fatica e il legame con la terra e la natura. Nei suoi paesaggi prevale il clima della Brianza con le sue nebbie o le foschie, i laghi sono quelli di Pusiano, di Annone e del Segrino. La celebre "Ave Maria a trasbordo" è l'opera di maggior successo in cui è ritratta una famiglia di pastori con le proprie pecore di ritorno verso Pusiano attraversando il lago su una Lucia.
La storia
Lago Pusiano: dalle radici ai giorni nostri
Le radici del lago “Eupili” affondano nella preistoria, per risalire dai romani fino ai tempi moderni con le ville settecentesche, luoghi di “delizie” per numerosi artisti come Parini, Monti, Porta, Manzoni, Stendhal e Segantini. In suo onore il più illustre figlio, Giuseppe Parini, pubblicò il suo primo libro di poesie (di tono arcade), con lo pseudonimo di Ripano Eupilino.
Il primo a parlarne è però, nel 70 d.C., Caio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio, che nel suo “Naturalis historia” fa riferimento ai principali laghi lombardi accennando a quello di “Eupili”. Una citazione da cui è possibile desumere il fatto che, nei secoli passati, l’estensione del bacino lacustre dovesse essere di molto maggiore dell’attuale.
Attualmente, il Lago Pusiano ha una lunghezza massima di 2.700 metri, una larghezza di 2.400 metri, un perimetro di circa 11 chilometri, una superficie minima (in tempi di magra) di 5.250.000 metri quadrati che raggiunge i 6.720.000 metri quadrati nei periodi di piena. Il volume dell’acqua è di 81 milioni di metri cubi. Del Lago Pusiano si scrive per la prima volta in via ufficiale in un documento risalente al 1314, nel quale si regolarizza la spartizione del bacino mediante rogito: i 2/3 divengono competenza dell’Arcivescovo di Milano e della sua Mensa per i bisognosi, 1/3 rimane della Collegiata di San Giovanni Battista di Monza.
Numerosi cambi di proprietà hanno caratterizzato il Lago nel corso dei secoli, nel 1483 l’Arcivescovo di Milano concede l’affitto del Lago ad una famiglia privata chiedendo però in cambio un canone in denaro e imponendo l’obbligo di fornire un determinato quantitativo di pesce alla mensa arcivescovile in tempo di Quaresima.
Di particolare rilievo per lo sviluppo del Lago l’arrivo, nel 1550, della Famiglia Carpani che nonostante ricorsi, querele e battaglie legali ne rimarrà proprietaria dal 1588 al 1765 quando un nuovo cambio di proprietà anticiperà l’arrivo dei Francesi. Per appannaggio imperiale, il bacino divenne patrimonio napoleonico. Proprio qui, in attesa della completa costruzione della Villa Reale di Monza, soleva trascorrere le proprie vacanze Eugenio di Beauharnais, viceré del Regno d’Italia, da cui l’attuale denominazione del Palazzo situato a Pusiano.
La leggenda narra che questo Palazzo fosse preferito ad altri perché qui era possibile raggiungere la camera da letto senza scendere da cavallo; ciò era dovuto alla reale necessità di evitare le fucilate di eventuali attentatori: tanto rapido l’ingresso, meno tempo per prendere la mira.
La storia racconta anche che nel 1816 il meccanico Locatelli eseguì il primo esperimento del “naviglio inaufragabile”, con ogni probabilità una barca dotata di particolari strumentazioni tecniche che la rendevano particolarmente resistente in caso di piogge o temporali. Della prova non restano però informazioni tramandate in forma scritta.
È invece certo che, nel 1820, sul Lago Pusiano si vide il primo battello a vapore d’Italia, esperimento che gli Austriaci, nuovi dominatori dell’epoca, fecero presto tramontare sospettando che dietro quell’agire vi fosse un covo di carbonari. Risale al 1870 il nuovo passaggio di proprietà del Lago al Comune di Bosisio, fino all’avvento della società “Proprietari Lago Pusiano e annessi” che rilevo la proprietà del Lago e delle relative dipendenze.
Così sino al 1922 quando le acque italiane divennero di proprietà demaniale come da decreto governativo emanato da Benito Mussolini, nel 1928 furono quindi attribuiti ai proprietari i Diritti di “Pesca, navigazione, far ghiaccio, taglio lische e piante acquatiche”. Al Lago Pusiano si lega anche la storia di Angela e Teresa Isacchi, due veggenti che nella seconda metà del XIX Secolo divennero meta di pellegrinaggi non solo dalla Lombardia, ma dall’Italia intera e dai nobili europei in transito.
Alcune delle loro meditazioni, frutto di colloqui diretti con la Beata Vergine Maria, furono riportati su libri particolarmente diffusi fino all’inizio del ‘900. La storia racconta che predissero la caduta dell’Impero Austro-ungarico e la fine del potere temporale della Chiesa, fatti entrambi verificatisi a distanza di poco tempo.
Letteratura e mitologia si sono intrecciate da sempre attorno al Lago Pusiano come dimostra la leggenda più nota, conosciuta al pubblico come “San Giorgio e il Drago”. Leggenda che trova riscontro nei Bestiari medievali (Liber Notitie Sanctorum Medionalii) e riporta ai tempi antichi, con l’esistenza a Pusiano di un raccapricciante drago che da Erba imperversava fino alla Valassina, appestando l’aria col suo fiato pestifero. Non passava giorno senza che facesse strage di armenti fino a quando il popolo decise di placare le sue ire e la sua ingordigia con un drammatico tributo. Vennero così estratti a sorte giovani dei villaggi circostanti il Lago affinché il drago trovasse piena soddisfazione.
Un giorno, fra le vittime prescelte vi fu la bella principessa Cleodolinda di Morchiuso: il sacrificio fu scongiurato all’ultimo istante quando in soccorso della nobile fanciulla giunse cavalcando l’ardimentoso San Giorgio che con docili fiori di sambuco ammansì la belva, salvò la principessa e decapitò il drago. La testa del mostro alato rotolò sanguinolenta in una capitolante discesa fino al Lago di Pusiano e le sue acque voracemente agguantarono il capo draconico. La leggenda vuole che ancora oggi le acque del Lago Pusiano custodiscano fiere la testa mozzata del drago famelico che da mangiatore di uomini divenne il pasto delle acque sottostanti.
Le curiosità
Forse non sapevate che sul Lago Pusiano...
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Il primo a parlare del Lago Pusiano fu, nel 70 d.C., Plinio il Vecchio che facendo riferimento ai principali laghi lombardi, accennò anche a quello di “Eupili”, antico nome del Lago Pusiano. In via ufficiale se ne parla per la prima volta in un documento risalente al 1314 nel quale si regolarizza la spartizione fra Arcivescovado di Milano e Collegiata di San Giovanni Battista di Monza.
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Nel 1483 l’Arcivescovo di Milano concesse l’affitto del Lago ad una famiglia privata chiedendo in cambio un canone in denaro e imponendo l’obbligo di fornire un determinato quantitativo di pesce alla mensa arcivescovile in tempo di Quaresima. Sul Lago di Pusiano era solito trascorrere le proprie vacanze estive Eugenio di Beauharnais, viceré del Regno d’Italia, da cui deriva l’attuale denominazione del Palazzo situato a Pusiano.
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Nel 1816 il meccanico Locatelli eseguì sul Lago di Pusiano il primo esperimento del “naviglio inaufragabile”, con ogni probabilità una barca dotata di particolari strumentazioni tecniche che la rendevano particolarmente resistente in caso di piogge o temporali.
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Nel 1820, sul Lago Pusiano si vide il primo battello a vapore d’Italia, esperimento che gli Austriaci, nuovi dominatori dell’epoca, fecero presto tramontare sospettando che dietro quell’agire vi fosse un covo di carbonari.
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Al Lago Pusiano si lega anche la storia di Angela e Teresa Isacchi, due veggenti che nella seconda metà del XIX Secolo divennero meta di pellegrinaggi non solo dalla Lombardia, ma dall’Italia intera e dai nobili europei in transito. La storia racconta che predissero la caduta dell’Impero Austro-ungarico e la fine del potere temporale della Chiesa, fatti entrambi verificatisi a distanza di poco tempo.
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Come arrivare al Lago Pusiano
Il Lago Pusiano, o Eupili, è un bacino lacustre situato tra le Province di Como e Lecco, alimentato quale principale immissario dal fiume Lambro, che prende il nome di Lambrone nel tratto immediatamente a monte del Lago.
Sulle sponde del Lago Pusiano si trovano i Comuni di Pusiano, Eupilio, Erba e Merone in provincia di Como, di Cesana Brianza, Bosisio Parini e Rogeno in provincia di Lecco.
Nel lago è situata la piccola Isola dei Cipressi, di proprietà privata. Di origine glaciale, il Lago Pusiano è posto mediamente a 257 metri slm, ha una superficie di 5.2 Kmq e profondità massima di 27 metri.
E' delimitato a nord dalle pendici del Cornizzolo, mentre a sud da basse colline, anch'esse di origine morenica. Dal 1811 il Lago è regolato allo sbocco verso la valle del Lambro attraverso una diga, Cavo Diotti, ora gestita dal Parco Regionale della Valle del Lambro.
L'intero bacino fa infatti parte del Parco Naturale della Valle del Lambro ed è, quindi, zona protetta. Il Lago Pusiano è classificato come un SIC (Sito di Interesse Comunitario), protetto dalla Comunità Europea. Le acque sostentano un ecosistema prezioso, numerose specie di pesci e uccelli rari attirano visitatori da tutta Europa.
Il Lago Pusiano si trova a 40 minuti da Milano, comodamente raggiungibile mediante la Strada Statale 36 (uscita Pusiano), ed è costeggiato dalla direttrice che da Lecco porta verso Como.